Venegoni Carlo Eugenio

[1902 - 1983]

Antifascista, operaio, segretario della Camera del Lavoro di Genova esponente dell'ufficio di organizzazione della CGIL con di Di Vittorio, segretario della Camera del Lavoro di Milano, deputato comunista.

Nacque a Legnano il 7 maggio 1902, secondo di sei fratelli (Maria, Mauro, Gina, Pierino e Guido). Essendo una famiglia di umili origini, Carlo cominciò a lavorare già all’età di tredici anni, in una fabbrica tessile, il Cotonificio Cantoni. In seguito, dal 1917 al 1920, fece il tornitore e, ancora dopo, il falegname: mestieri che aveva appreso attraverso la pratica, non avendo potuto frequentare la scuola oltre la prima classe tecnica. Nel 1918, avvicinatosi prestissimo agli ideali del socialismo, ebbe una parte di rilievo nell’organizzare la sezione giovanile socialista di Legnano, insieme al fratello Mauro, impegnandosi entrambi anche nell’attività sindacale. 

Carlo fu membro del consiglio direttivo della Lega metallurgica di Legnano dal 1919 al 1921, ma nel 1920 fu licenziato per aver diretto l’occupazione della fabbrica nella quale lavorava, la Franco Tosi. 

In seguito aderì al Pci, partito che non abbandonò mai, nonostante frequenti momenti di critica e anche di tensione. Nel 1924, fece parte della delegazione comunista al V Congresso dell’Internazionale comunista; l’anno successivo venne chiamato a far parte del Comitato federale di Milano. Sempre nel 1925 partecipò alla formazione del Comitato d’intesa e al congresso di Lione venne eletto nel Comitato centrale.

Nel 1926 fu incaricato di ricostituire la Confederazione generale del lavoro.

Dopo le leggi eccezionali, continuò a lavorare clandestinamente per il Pci e venne arrestato a Torino nel luglio 1927: il Tribunale speciale lo condannò a dieci anni di reclusione, pena che scontò ad Alessandria e a Portolongone fino al 1934, quando venne rilasciato per indulto e potè tornare, in regime di libertà vigilata, nella sua Legnano. Riprese a lavorare come operaio fonditore finché (dopo essere stato sottoposto a tre anni di libertà vigilata e a due di ammonizione), il 10 giugno 1940, venne internato. Tornato in libertà dopo il 25 luglio 1943, assunse la direzione della Camera del lavoro di Legnano, organizzando poi, dopo l’8 settembre, la lotta partigiana nella Valle Olona e sui monti Miazzina e Pian Cavallone.

Nel gennaio 1944, fu tra i dirigenti dello sciopero dell’Alto Milanese. 

Durante la guerra di liberazione venne arrestato e il 28 agosto 1944 internato nel campo nazista di Bolzano: qui conobbe la rappresentante del Psi nel comitato clandestino di resistenza, Ada Buffulini, che sarebbe divenuta sua moglie.  Quando riuscì ad evadere, si trasferì a Genova, dove prese parte, dall’aprile del 1945, all’insurrezione, alla guida delle brigate Garibaldi Sap. Nell’immediato dopoguerra divenne anche Segretario della neonata Camera del lavoro della città di Genova e ricoprì la carica di direttore dell’ufficio del lavoro.

Dalla fine del 1945 al gennaio 1947, diresse l’ufficio organizzazione della Cgil, al fianco di Giuseppe Di Vittorio. Dal 1947 al 1948, fu nella Commissione esecutiva della Camera del Lavoro di Milano come Unità Sindacale. 

Dal 1955 al 1958 fu segretario responsabile della Camera del Lavoro di Milano, come membro della segreteria e responsabile del lavoro di massa. Lasciò nel 1958 perché eletto deputato. Dal 1960 al 1963, fu nel Comitato esecutivo e in quello direttivo, della Camera del Lavoro di Milano; mentre dal 1965 al 1969 fu tra i Probiviri, dove rientrò nuovamente nel 1973 come rappresentante del Pci.

Fu anche consigliere comunale a Legnano e venne eletto deputato per tre legislature, restando fino alla morte nel Comitato federale del Pci milanese e negli organismi dirigenti dell'Anpi e dell'Anppia (l'Associazione dei perseguitati politici antifascisti).

Morì a Milano il 21 febbraio 1983.

Fonti

AdL, Archivio della Camera confederale del Lavoro di Milano (1945-1981)

Bibliografia

R. Martinelli, Venegoni Carlo Eugenio, in F. Andreucci, T. Detti (a cura di), Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-1943, Vol. III, Editori Riuniti, Roma, 1975, pp. 200-202

(Annalisa Bertani)