Noce Teresa

[1900 – 1980]

Comunista, antifascista, costituente, Segretaria generale Fiot, Presidente dell’Unione internazionale sindacati tessili e dell’abbigliamento.

Teresa Noce nacque a Torino da Pietro e Rosa Biletta. Trascorse l’infanzia in povertà con la madre e il fratello. Costretta ad abbandonare precocemente gli studi per contribuire al bilancio familiare, si formò da autodidatta attraverso la lettura dei quotidiani torinesi, soprattutto «La Stampa» soprannominata la «busiarda»- e dei romanzi del realismo socialista.

Lavorò, inizialmente, come stiratrice in una sartoria e, in seguito, come tornitrice alla Fiat Brevetti. A contatto con le lavoratrici e gli operai apprese i primi rudimenti sindacali e grazie all'influenza del fratello sviluppò una spiccata coscienza politica. A 15 anni partecipò alle manifestazioni contro l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale e, poco dopo, prese parte alle occupazioni delle fabbriche durante il «biennio rosso».

Nel 1921 si iscrisse al neo costituito Partito comunista d’Italia e la sua vita politica si intrecciò con quella sentimentale; durante una riunione di partito, conobbe il futuro marito Luigi Longo.

I due si sposarono contro la volontà della famiglia di Longo, che non accettava Teresa Noce perché «brutta, povera e comunista». Ebbero tre figli: Luigi Libero, detto Gigi, Pier Giuseppe, morto ancora in fasce, e Giuseppe, soprannominato Poutiche.

Con l’avvento del fascismo la vita di Teresa Noce prese una piega avventurosa e clandestina; costretta a nascondersi per via delle sue idee politiche, fu arrestata una prima volta mentre era incinta del suo primogenito, che chiamerà Luigi «Libero» per distinguerlo dal marito che era in quel momento rinchiuso nelle carceri fasciste.

Nel 1926, quando il regime aveva già mostrato la sua faccia più autoritaria, iniziò a peregrinare per l’Europa: prima in Unione sovietica, la patria della rivoluzione socialista, dove Teresa Noce frequentò la scuola leninista «Zapada» e condusse un’inchiesta sulla salute delle lavoratrici; poi in Francia, dove il PCd’I aveva costituito il suo Centro Estero. In quasi vent'anni di clandestinità (19261943) Teresa Noce, sotto lo pseudonimo di Estella, visitò più volte la Francia, la Svizzera e l’Italia per organizzare la lotta antifascista. Da Parigi dirigeva con Giuseppe Di Vittorio l’azione della Confederazione generale del Lavoro clandestina, scriveva su giornali di propaganda comunista e organizzava politicamente le donne, spesso mogli e sorelle dei lavoratori, ponendo le basi per la creazione dell’Unione Donne Italiane.

Allo scoppio della guerra di Spagna, Teresa Noce si arruolò nelle Brigate internazionali con compiti nel settore della stampa e della propaganda e curò i periodici delle brigate internazionali «Il Volontario della Libertà» e «Il Garibaldino». Fu inoltre la rappresentante del PCd’I presso il Partito comunista spagnolo. A quegli stessi anni risale la stesura del suo primo romanzo Gioventù Senza Sole.

Arrestata a Parigi, dopo la vittoria del franchismo in Spagna, fu internata nel campo di Rieucros dove rimase fino al 1941. Si arruolò quindi nella Resistenza francese; arrestata nuovamente fu internata a Ravensbruk, fino alla fine della guerra.

Il 2 giugno 1946 Teresa Noce fu tra le 21 donne elette all’Assemblea Costituente e come componente della commissione dei 75 contribuì alla redazione degli articoli della Costituzione italiana sui diritti e i doveri economico-sociali.

Dal 1948 al 1958 fu eletta alla Camera dei deputati e si segnalò quale prima firmataria del progetto di legge a tutela delle lavoratrici madri (n.860 del 1950). Teresa Noce affiancò sempre all'attività istituzionale quella sindacale e dal 1947 al 1955 diresse il Sindacato tessile della Cgil (Fiot) che aveva la sua sede nazionale alla Camera del Lavoro di Milano, diventando una delle pioniere della rivendicazione della parità salariale. Si dimise dalla Fiot durante il IV Congresso nazionale nel dicembre 1955 per motivi di salute, tuttavia sulla decisione pesava anche la contrarietà all'ormai deciso trasferimento a Roma della categoria.

Negli stessi anni Luigi Longo, legato ormai a un’altra donna, chiese e ottenne l’annullamento a San Marino del matrimonio e Teresa Noce lo apprese dalle pagine del Corriere della Sera. A causa dei dissapori con la direzione del Pci, dovuti anche alla sua decisione di denunciare alla Commissione centrale di controllo del Pci la scelta di Luigi Longo di sciogliere il loro matrimonio, fu esclusa dalla Direzione del Partito e progressivamente isolata. Dal 1949 al 1958 ricoprì incarichi sindacali a livello soprannazionale in qualità di presidente dell’Unione internazionale dei sindacati tessili e dell’abbigliamento (Uista) che aveva sede a Milano.

Dal 1959 fece parte del Consiglio nazionale economia e lavoro (Cnel) in rappresentanza della Cgil per poi ritirarsi dalla scena pubblica.

Nel 1974 diede alle stampe la sua autobiografia, Rivoluzionaria Professionale, che verrà tradotta in diverse lingue.

Morì a Bologna il 22 gennaio 1980.

(Debora Migliucci)

Alcuni scritti di Teresa Noce 

Gioventù senza sole, 1950

… ma domani farà giorno, 1952

Le avventure di Laika, cagnetta spaziale, 1960

Rivoluzionaria professionale, 1974 

Vivere in piedi, 1978

Bibliografia essenziale

R. Martinelli, Noce Teresa, in F. Andreucci, T. Detti, a cura di, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-1943, III, Roma, 1977, pp. 687-689; E. Scroppo, a cura di, Donna, privato e politico: storie personali di 21 donne del Pci, Milano 1979, pp. 38-56; G. Gerosa, Le compagne, Milano 1979, pp. 15-33; S. Misiani, P. Neglie, A. Osti, D. Vascellaro, Il Filo d’Arianna. Una federazione sindacale nella storia d’Italia: il tessile - abbigliamento nel Novecento, Rubbettino, Soveria-Mannelli, 1996; S. Lunadei, L. Motti, a cura di, È brava, ma… Donne nella Cgil 1944-1962, Ediesse, Roma 1999; L. Motti, a cura di, Donne nella Cgil. Una storia lunga un secolo. 100 anni di lotte per la dignità, i diritti e la libertà femminile, Ediesse, Roma, 2006.