Giuseppe Granelli, sindacalista della Falck

Giuseppe Granelli


«Me fasea no ben la fabbrica, in quanto tale. Perché lavorare stanca, è già scritto! 

Mi faceva bene lottare, trovarmi dentro con la gente così leale, assieme, tutti i giorni. Tutti i giorni avevamo qualche questione da risolvere...» 

Intervista a Giuseppe Granelli TAGLIATA Radio 2_ 25 06 2002.mp3

Audio dell'intervista a Radio 2 realizzata a Giuseppe Granelli il  26 giugno 2002

Giuseppe Granelli (detto Giuse, Tumìn, Granel), nato in un paesino vicino a Bergamo - a Moio De' Calvi l’11 giugno del 1923 - si trasferisce presto con il padre a Sesto San Giovanni dove inizia a lavorare in fabbrica a soli 14 anni: per 84 centesimi l’ora ha dei compiti di garzone come portar l’olio, scopare i trucioli di ferro, allungare gli stracci ai compagni alla macchina. 

Successivamente inizia a lavorare come operaio specializzato alla Falck Unione e partecipa alle lotte operaie e agli scioperi del 1943. Viene arrestato e deportato nei campi di concentramento nazisti in Germania. 

Rientrato in Italia, riprende il lavoro nella sua fabbrica e partecipa attivamente alla costruzione del sindacato unitario CGIL; eletto in Commissione Interna e nel Comitato provinciale della FIOM, entra poi nel Comitato Centrale. 

È protagonista delle lotte per la conquista dei diritti dei lavoratori nella costruzione dei Consigli di fabbrica, nella ricostituzione dell'unità sindacale e della FLM. Organizza e dirige le lotte per l'attuazione delle 40 ore e la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Dopo quarant’anni di lavoro alla Falck di Sesto San Giovanni, giunge alla meritata pensione, e prosegue il suo impegno sociale per far vivere la memoria delle lotte del lavoro, realizzando centinaia e centinaia di interviste e testimonianze dei protagonisti delle lotte di Liberazione, per i diritti del lavoro, per la libertà. Tra gli altri intervistati ci sono dirigenti sindacali, partigiani, ex deportati. 

Dotato di una ironia e di un’autoironia straordinarie, con un grande talento per la narrazione, riesce a mettere spesso a loro agio gli intervistati, diventando così la “voce degli operai”. 

Raccoglie le biografie di militanti, semplici operaie e operai che avevano speso la vita nelle fabbriche dell’hinterland milanese come l’Alfa Romeo, la Falck, l’Innocenti, la Breda, la Pirelli, la Richard Ginori, la Magneti Marelli. 

La fabbrica rappresenta il luogo della vita stessa: amata e odiata per il pane, la fatica del lavoro duro, il conflitto sociale. Storie che sono diventate una parte della nostra storia: un microcosmo che racconta la vita di una generazione di lavoratori. 

Nel 1976, scrive insieme al giornalista Giorgio Manzini, Una vita operaia dove con semplicità e chiarezza viene raccontata la memoria della sua vita, le sue certezze, i suoi dubbi, la fatica e la soddisfazione di una vita passata in fabbrica accanto agli operai, in un rapporto profondo con la Falck.

Si spegne a 90 anni nella sua Sesto San Giovanni, il 2 dicembre 2013, lasciando un inestimabile patrimonio di testimonianze orali.

Il Fondo Giuseppe Granelli comprende 400 interviste agli operai realizzate tra il 1984 e il 1996, raccolte da Giuseppe Granelli tra militanti, dirigenti della Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, componenti delle commissioni interne, lavoratori dell'Alfa Romeo, tra i protagonisti del 1968 e tra le testimoni del coordinamento donne.