Venegoni Guido
[1919 - 1987]
Mettispole, tornitore, comunista, partigiano, segretario della Camera del lavoro di Legnano, segretario nazionale Filta, segretario della Camera del lavoro di Bergamo, segretario della Camera del Lavoro di Milano, segretario provinciale della Fiot, segreteria della Fiom di Milano, deputato
Nacque a Legnano il 30 aprile 1919 da famiglia operaia, tutti militanti antifascisti, motivo per il quale furono costantemente perseguitati.
Studiò fino all'età di dodici anni e frequentò il primo corso di scuola professionale, poi per necessità economiche, all'età di tredici anni, iniziò a lavorare presso il Cotonificio Cantoni di Legnano come mettispole.
Nel 1934 lavora a Milano in una azienda meccanica di ruote per bicicletta, dove impara il mestiere di tornitore, poi passa ad altre fabbriche, fra cui la Tallero. Tre mesi prima dello scoppio della guerra viene chiamato al servizio militare e va a combattere sui fronti jugoslavo e francese. I tre fratelli maggiori sono al confino.
Trasferito successivamente come tornitore all'arsenale militare di Gardone Val Trompia, prende contatto con i partigiani del luogo e aderisce al Pci; sospettato di attività antifascista viene processato, ma l’8 settembre 1943 il suo reparto si dissolve e Guido riesce ad evitare il processo e riprende la sua attività partigiana, durante la quale, nel novembre del 1944, viene arrestato a Vimercate durante un’azione e liberato dopo un mese per l’intervento dell’arcivescovado, che chiede indulgenza, spiegando come il fratello sia stato massacrato dalle Brigate Nere a Busto Arsizio. In ogni caso, Guido continuò a partecipare alla lotta partigiana, come combattente della 181° Brigata Garibaldi nella Valle Olona, sino alla Liberazione. Subito dopo il 25 aprile ebbe inizio la sua attività ultra ventennale nella Cgil. Tutto ebbe inizio con la sua elezione a segretario della Camera del lavoro di Legnano. Nell'agosto del 1945 fu nominato Commissario straordinario dell’azienda Spai, dove sostituì il Cdg con la compartecipazione dei lavoratori, assicurando la prosecuzione dell’attività produttiva; compito che mantenne sino al termine della gestione commissariale. Dagli stessi lavoratori venne poi eletto come delegato al congresso nazionale della Filta (Federazione Italiana Trasporti e ausiliari della CGIL) e nel settembre 1946 ne divenne segretario nazionale e fu inviato a Roma presso la sede del sindacato. Qui propose lo scioglimento della Federazione per costituire un organismo in grado di raggruppare le varie categorie eterogenee dei trasporti. La proposta fu accolta e con questo ebbe fine il suo mandato.
Nel 1949 venne inviato a Vicenza per placare una controversia con la corrente cristiana che aveva occupato la Cgil dopo la scissione sindacale: riprese il possesso della sede e venne eletto segretario, e contemporaneamente consigliere comunale, per il Pci del Comune.
Nel 1952 fu eletto segretario della Camera del lavoro di Bergamo, e nel 1955, a quella di Milano, alla direzione dell’ufficio vertenze; mentre l’anno successivo divenne segretario provinciale della Fiot (federazione impiegati operai tessili).
Nel 1961 entrò a far parte della segreteria della Fiom di Milano come responsabile organizzativo.
Ancora, nel 1963, divenne nuovamente segretario della Camera del Lavoro di Milano, dove ne seguì il settore organizzativo fino al 1969, anno in cui fu eletto segretario generale.
Sono gli anni in cui inizia il terrorismo nero e l’ufficio in Corso di Porta Vittoria, come in altri momenti cruciali della vita del paese, divenne un punto di direzione di grandi movimenti popolari: nel dicembre del 1969, all'indomani della strage di piazza Fontana, fu tra i principali promotori della decisione di sciopero generale e della imponente manifestazione che ne seguì, in piazza del Duomo, in occasione del funerale delle vittime.
Nel 1972 si dimise dalla Camera del Lavoro di Milano perché candidato alle elezioni politiche nel collegio di Vimercate, nelle quali venne eletto sia deputato che senatore e optò per la Camera. Ricoprì tale incarico sino alla fine del secondo mandato, quello del 1979, quando chiese di ritirarsi per motivi familiari.
Morì a Mese (Sondrio) il 7 gennaio 1987.
(Annalisa Bertani)
Fonti
AdL, Archivio della Camera confederale del Lavoro di Milano (1945-1981)
Fondazione Isec, Archivio Pci Federazione milanese, Commissione federale di controllo, Biografie dei militanti, b.53, fasc. 136, Venegoni Guido