Maurizio Antonioli
In questo video, il professor Maurizio Antonioli, ci narra una delle pagine di storia più importanti del secolo scorso: le origine della Festa dei Lavoratori nel 1945, la lotta per le otto ore di lavoro e le agitazioni che ebbero luogo in tutti i paesi industrializzati.
Maurizio Antonioli (Milano, 29 agosto 1945 – Milano, 28 settembre 2023)
Nasce a Milano il 29 agosto 1945, dove si laurea in Lettere moderne con una tesi sugli anarchici e la prima guerra mondiale, e dove poi diventerà professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università statale, molto amato dai suoi studenti. È stato per oltre quarant’anni uno dei principali storici italiani del movimento operaio e sindacale e ha contribuito notevolmente a rinnovare la storiografia contemporanea sulla storia del lavoro.
Tra i molti suoi studi si ricorda l’importante volume dedicato alla «FIOM dalle origini al fascismo 1901-1924», pubblicato nel 1978 (Bari, De Donato) con la collaborazione di Bruno Bezza a cui fece seguito «Sindacato e progresso.
La Fiom tra immagine e realtà» (Milano, F. Angeli, 1983). Antonioli ha, inoltre, curato anche volumi sulla storia internazionale del movimento operaio, come «I sindacati occidentali dall'800 a oggi» (con Luigi Ganapini, Pisa, BFS, 1998) e «Per una storia del sindacato in Europa» (B. Mondadori, 2012).
Si è interessato anche, con particolare attenzione, alle vicende del sindacalismo rivoluzionario e di storia dell'anarchismo. Ha collaborato alle riviste «Primo maggio», «Storia e politica», «Economia e lavoro», «Mondo operaio», ed è stato tra i fondatori della «Rivista storica dell'anarchismo». Era direttore della Fondazione Anna Kuliscioff di Milano, membro del comitato scientifico dell'Archivio del lavoro e della Fondazione Giuseppe Di Vittorio di Roma, è tra i fondatori della Società Italiana di Storia del Lavoro. Da sempre amico e sostenitore della Biblioteca F. Serantini, ha svolto per essa non solo il ruolo di autore di prestigiosi saggi sulla storia politica del movimento libertario, ma anche quello di socio attivo e membro del suo Comitato scientifico. È stato uno dei condirettori dell’edizione del «Dizionario biografico degli anarchici italiani» (2003-’04), progetto realizzato da quattro Università italiane (Milano, Messina, Teramo e Trieste).
Tra i suoi libri, inoltre, «Pietro Gori. Il cavaliere errante dell'anarchia» (Pisa, BFS, 1995 e 2. ed. 1996), «Il sindacalismo italiano. Dalle origini al fascismo. Studi e ricerche» (Pisa, BFS, 1997), «Lavoratori e istituzioni sindacali: alle origini delle rappresentanze operaie» (Pisa, BFS, 2002), «Riformisti e rivoluzionari. La Camera del lavoro di Milano dalle origini alla grande guerra» (Milano, F. Angeli, 2006), «Lavoratori e istituzioni Sentinelle perdute. Gli anarchici, la morte, la guerra» (Pisa, BFS, 2009), «Figli dell'officina. Anarchismo, sindacalismo e movimento operaio tra Ottocento e Novecento» (Pisa, BFS, 2012). Di recente, la Biblioteca Franco Serantini di Pisa, che custodisce da tempo le sue carte e la sua biblioteca, ha pubblicato il libro «Errico Malatesta, l'organizzazione operaia e il sindacalismo» (2023), ultima fatica portata avanti con grande determinazione, lucidità e maestria nonostante la malattia.