Re Giuseppina
[1913 - 2007]
Antifascista, comunista, responsabile della Commissione femminile Camera del Lavoro di Milano, Federbraccianti Milano, Sunia
Giuseppina Re nacque il 14 marzo 1913 da Luigi e Adalgisa Forti e aveva sette fratelli. La formazione di Pina Re iniziò in tenera età, con i racconti paterni sugli anarchici Sacco e Vanzetti, condannati innocenti in America e con le feste del Primo Maggio, un giorno solenne anche per i bambini nella sua famiglia. Il padre Luigi, detto Bigio, collaborava infatti con gli esponenti più illustri del socialismo pavese di inizio Novecento tra i quali Alcide Malagugini e Emilio Canevari, che spesso frequentavano casa Re.
Il mutamento del clima politico e l’arrivo del fascismo le sconvolsero l’esistenza e nel 1921 a soli 8 anni, per via della militanza socialista dei genitori lasciò l’Oltrepò e si stabilì presso Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, dove rimase fino al 1931.
Giuseppina Re trovò lavoro nel capoluogo lombardo come commessa, prima ai Magazzini Duomo e successivamente in una drogheria di piazzale Lagosta dove rimase fino alla fine della guerra. Proprio in piazzale Lagosta, teatro di azioni partigiane, entrò in contatto coi Gruppi di difesa della donna e aderì attivamente alla lotta di liberazione: raccoglieva e distribuiva viveri, diffondeva volantini di propaganda. Al termine della guerra fu nominata responsabile della Commissione femminile della Camera del Lavoro ed entrò a far parte della Federbraccianti con l’incarico di seguire il Comitato assistenza alle mondine – una struttura compartecipata dalla Cgil, dal Comune di Milano, dalla Provincia, dalla Sepral, dall’Onmi, dall’Udi e dall’Ente comunale di assistenza e dalla Croce rossa italiana.
Nel 1948 fu candidata alla Camera per i comunisti nelle liste del Fronte popolare e fu tra le prime donne elette al Parlamento italiano, seppur costretta dopo pochi mesi alle dimissioni per problemi di salute e motivi di partito: i comunisti avevano preso molti più voti dei socialisti e bisognava riequilibrare le presenze. Si occupò, quindi, della formazione dei quadri femminili come direttrice della Scuola femminile di partito «Anita Garibaldi». Fu rieletta al Parlamento per tre legislature consecutive, ricoprendo la carica di deputata dal 1958 al 1972. Si è occupata delle riforme della giustizia minorile, del diritto di famiglia, della questione della casa e dei servizi per l’infanzia. È stata la prima firmataria della legge contro i licenziamenti per matrimonio, approvata nel 1963. Conclusa l’avventura parlamentare riconfluì nel movimento sindacale, fondando il Sindacato degli inquilini (Sunia), e si rese protagonista di alcune battaglie territoriali come l’istituzione del Parco nord alla periferia di Milano.
Morì il 14 agosto 2007 a Cinisello Balsamo.
(Debora Migliucci)