Sarta socialista, esponente della Commissione esecutiva della Camera del Lavoro di Milano, attiva per l'emancipazione delle donne, Consigliera della Società Umanitaria, fu la prima Ispettrice del Lavoro donna, assunta dal Ministero nel 1907. Nata a Milano nel 1876, Santina Volonteri cominciò a lavorare giovanissima come cucitrice e poi come sarta, riprendendo in seguito gli studi in corsi serali. Iniziò a frequentare la Lega sarte da donna di Milano di cui era segretaria Ida Fontana, che le aveva impresso un’impronta socialista ed emancipazionista. Ida Fontana aveva infatti partecipato al Congresso di Genova del 1892 era stata la prima donna ad entrare nella commissione esecutiva della Camera del Lavoro di Milano ed era al contempo dirigente della Lega per la tutela degli interessi femminili di Milano. All’inizio del 1907, nella sua attività di delegata per la Società umanitaria (per la quale condusse un’importante inchiesta sul lavoro a domicilio, insieme a Laura Casartelli), Santina Volonteri fece un’ispezione al consorzio degli Uffici Indicazioni e Assistenza, formato da Società Umanitaria e Unione femminile. In seguito a quell'ispezione, Fausto Pagliari dell’Umanitaria (futuro marito di Santina Volonteri) ed Elisa Boschetti dell’Unione femminile sollevarono alcune critiche al consorzio, denunciando la «concorrenza» che le ispettrici volontarie, spesso esponenti della classe media, portavano al lavoro delle delegate stipendiate. Fausto Pagliari, già autore di uno sprezzante articolo, «beneficenza rossa», in cui attaccava le istituzioni del femminismo socialista e in particolare l’Unione femminile, per quanto mai nominata, venne rimosso dal consorzio e trasferito ad altro incarico, mentre Elisa Boschetti lasciò l’Unione femminile e passò alle dipendenze della Società umanitaria. (Fiorella Imprenti) | ![]() Fonti: F. Imprenti, Operaie e socialismo. Milano, le leghe femminili, la Camera del Lavoro (1891-1918), Franco Angeli, 2007; R. Farina (a cura di), Dizionario biografico delle donne lombarde (568-1968), Baldini&Castoldi, Milano, 1995. |
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