Partito Operaio Italiano, fondatori della Camera del Lavoro di Milano, rappresentante degli impiegati, socialista, deputato. Di origine contadina da parte del padre Luigi e
di stirpe nobiliare secondo quanto afferma il Toscani, da parte della madre,
Anna Grandi, Lazzari trascorse a Cremona, dov’era nato, il 1 gennaio 1857, i
primi anni della sua vita in casa dei nonni materni, da cui fu allevato.
Traferitosi con i nonni a Milano frequentò la scuola tecnica, dove ebbe come
compagno E.Dalbesio, che lo iniziò alla letteratura, sia pure disordinata, di
pubblicazioni scolastiche. Pur avendo iniziato a lavorare come garzone di
magazzino, presso la ditta De Giorgi, proseguì gli studi e ottenne il diploma
di maestro e la patente di segretario comunale; contemporaneamente frequentò
per circa tre anni l’accademia di Brera, dedicandosi con passione allo studio
della figura, costretto successivamente ad abbandonare tali studi per la
concomitanza dell’orario di lavoro con quello dei corsi. Frequentò quindi una
scuola serale di lingue, dove apprese il francese e iniziò lo studio
dell’inglese e del tedesco. Proseguì
anche nella lettura di opere sulla questione sociale e fra gli autori che più
lo interessano L ricordo Guesde, B. Malon, Lafargue, M. Bakunin, Kropotkin,
Herzen. In seguito al decreto sacchi L. fu arrestato e
condannato per propaganda disfattista. Rimase in carcere dal febbraio al
novembre 1918. Nelle elezioni del 1919 fu eletto deputato nei collegi di Milano
e Cremona; nel 1921 fu rieletto a Milano, Pavia e Cremona e mantenne la carica
fino al 1916. Nel 1920 nelle elezioni amministrative di Roma fu eletto
consigliere comunale. | ![]() Fonti: Il movimento operaio italiano, vol. 3, pag. 71-83 |
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